Ecommerce: che impatto ha sulla crescita economica di un Paese
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Ecommerce ed impatto sulla crescita economica
La creazione di un ecommerce e il suo utilizzo sono notevolmente cresciuti nel corso degli ultimi anni, a maggior ragione in un periodo di emergenza sanitaria durante il quale le persone, costrette a rimanere in casa, hanno approfittato in maniera maggiore delle possibilità offerte dal web marketing acquistando prodotti e servizi di ogni genere.
Ad oggi, la diffusione di ecommerce e dell’acquisto online è ancora in continua crescita, determinando un impatto notevole sull’economia di un Paese.
Ecommerce significato specifico
Per comprendere quale impatto possa avere la diffusione dell’ ecommerce marketing sull’economia di un Paese, occorre avere ben chiaro le principali caratteristiche di tale settore. Quando si parla di ecommerce ci si riferisce al commercio elettronico, ovvero attività commerciali online basate proprio sulla digitalizzazione della vendita e dell’acquisto.
L’acquisto di beni o servizi tramite internet può avvenire ormai in pochissimi passi attraverso negozi online, app mobili, market place, social network, siti di affiliazione, siti di compravendita e molto altro. In altre parole, con ecommerce attualmente viene descritto l’insieme delle transazioni tra domanda e offerta che avvengono online.
Ecommerce in Italia
Le ultime statistiche economiche hanno dimostrato che l’ecommerce multilingua risulta essere al terzo posto tra le attività economiche del nostro Paese per incidenza sul fatturato del settore privato. Ogni anno è possibile notare un aumento dei miliardi di fatturato di questo settore, è ciò ne decreta le enormi potenzialità e la continua crescita con trend positivo.
Proprio per questo, se un tempo poteva trattarsi di un settore non in grado di incidere in maniera concreta sull’economia di una nazione, oggi non è più possibile sottovalutarne i risultati. Per molti motivi, l’ecommerce va attualmente a influire in maniera notevole sulla crescita economica del Paese.
Impatto ecommerce sull’occupazione
Come accennato, l’impatto della diffusione dell’ecommerce sulla crescita economica nazionale è notevole per tanti aspetti. Prima di tutto, va a incidere in maniera concreta sul livello di occupazione: il commercio elettronico ha offerto e continua ad offrire molteplici possibilità di occupazione con un numero sempre maggiore di posti di lavoro su diversi livelli.
Un ecommerce, per funzionare correttamente, necessita infatti di figure che possano portare avanti diverse fasi: dalla progettazione della piattaforma di vendita, al settore del web marketing, fino a tutti i servizi legati alla vendita e soprattutto al post-vendita, vista l’estrema importanza di un buon servizio clienti. Questo permette perciò di dare lavoro a molte persone e aumentare di conseguenza la totalità della ricchezza della popolazione.
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Impatto ecommerce nel contesto competitivo
Lo sviluppo di un sito ecommerce va inoltre a influire anche sulla stessa competitività internazionale delle imprese. Come sappiamo, il mondo delle aziende e delle attività commerciali è molto competitivo, soprattutto se visto in un contesto internazionale. L’ecommerce e la digitalizzazione della vendita e dell’acquisto rappresentano dunque un punto in più all’interno della grande competizione, poiché tendono a incidere sempre di più sul fatturato complessivo delle aziende di un Paese.
I dati alla mano degli esperti parlano chiaro e, per ciò che riguarda nello specifico l’Italia, le aziende che attualmente vendono online sono quasi 2 milioni, ovvero circa il 34% del totale, equamente distribuite su tutto il territorio italiano.o
Opportunità ecommerce per le piccole e medie imprese
Lo sviluppo e la diffusione di ecommerce non è un vantaggio solo per le più grandi industrie, ma anche per le piccole e medie imprese. Le piccole realtà, attraverso il commercio elettronico, possono migliorare e aumentare le vendite con un processo sostenibile e innovativo. In questo modo, pur essendo magari aziende o imprese meno conosciute o di dimensioni ridotte, possono soddisfare le esigenze del target di riferimento ed entrare a tutti gli effetti nella competitività del settore.
Per ciò che riguarda l’Italia, le ultime ricerche hanno rilevato che le micro-imprese contano per il 15,1% del valore totale dell’ecommerce, le piccole imprese per il 22,2%, mentre le medie imprese per il 18%. L’ecommerce si presenta perciò come uno strumento di crescita economica per le imprese di qualunque livello e dimensione.
Ecommerce e sostenibilità
Un altro punto a favore dell’ecommerce è la sempre più forte sostenibilità. Tutte le aziende stanno cercando sempre di più la via per essere green, ovvero per intraprendere il passaggio verso processi e modelli sostenibili per la salvaguardia del pianeta.
Anche il settore ecommerce in questo apporta numerosi vantaggi e si sta cercando sempre di più di far diventare tale settore totalmente carbon neutral. Ovviamente sono molti i passi ancora da fare, ma già oggi è possibile notare molti cambiamenti. Per esempio, sempre più realtà stanno iniziando a porre attenzione agli imballaggi, scegliendo quelli riutilizzabili o riciclabili, con uno sguardo attento anche all’ottimizzazione delle dimensioni dei colli per il trasporto e per evitare sprechi.
Dicono di noi:
Ecommerce diretto o indiretto
Lo sviluppo dell’ecommerce e il suo continuo trend positivo hanno portato nel tempo a poter suddividere il settore in varie tipologie di e-commerce, ognuna delle quali può essere adottata dalle diverse realtà a seconda degli obiettivi. Tutte però sono in grado di collaborare alla crescita economica complessiva del Paese. La prima suddivisione vede da un lato ecommerce diretto e dall’altro ecommerce indiretto.
Nel primo, l’acquisto e la vendita di beni o servizi avvengono interamente online, poiché i beni o servizi in questione sono totalmente di natura digitale e non fisica, come ad esempio prodotti digitali, download video, infografiche, o file digitali di altro genere. Nel secondo caso, invece, l’acquisto del servizio o del bene avviene sempre online, ma lo scambio risulta essere poi offline, poiché sono necessarie consegna e spedizione di persona del prodotto fisico o del servizio.
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Clicca quiParti coinvolte nell’ecommerce
Un’ulteriore distinzione nel mondo dell’ecommerce riguarda le parti coinvolte nel processo di vendita e acquisto di beni o servizi online. Questa distinzione porta alla creazione di diverse tipologie di ecommerce che è possibile indicare con le diciture seguenti:
- Business to Consumer e viceversa (B2C – C2B). Questa tipologia, chiamata anche storefront model, è indubbiamente quella più frequente tra imprese e consumatori finali e viceversa, la quale prevede la presenza di un negozio virtuale nel quale il cliente può acquistare direttamente un bene o un servizio senza necessità di interazione fisica.
- Business to Business (B2B): ovvero transazioni commerciali elettroniche tra aziende.
- Consumer to Consumer (С2C): ovvero transazioni economiche tra singoli soggetti consumatori che possono avvenire ad esempio nei market place e nelle aste online.
- Business to Employee e viceversa (B2E – E2B): ovvero il commercio elettronico tra azienda e dipendente di azienda e viceversa. Ne fanno parte dunque i campi del recruiting e dell’on-boarding, ma anche le strategie di team building, i corsi di formazione, la possibilità di bonus e offerte speciali e benefit di vario tipo per i dipendenti.
- Business to Government e viceversa (B2G – G2B), spesso conosciuto anche come Business to Administration (B2A): ovvero le relazioni commerciali tra la pubblica amministrazione e i privati con partita IVA o le imprese, e viceversa.
- Government to Government (G2G): ovvero vendita e acquisto di beni o servizi da governo a governo.
- Citizen to Government e viceversa (C2G – G2C), conosciuto anche come Consumer to Administration (C2A): ovvero i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, e viceversa.
- Peer to Peer (P2P): soluzioni di pagamento elettronico che consentono il trasferimento istantaneo di fondi tra un pagatore e un beneficiario.