Fluttuazioni del proprio sito su Google Search Console: quando preoccuparsi

Fluttuazioni del proprio sito su Google Search Console: quando preoccuparsi

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Fluttuazioni del proprio sito su Google Search Console

Avere un sito Internet che generi una buona quantità di traffico, lo sappiamo, è indispensabile per qualsiasi azienda, sia essa una grande multinazionale o una piccola attività locale. Il traffico all’interno del proprio sito internet è essenziale se si vogliono avere più clienti e ottenere visibilità. Per arrivare a generare traffico, però, è necessario disporre di alcuni strumenti e profondere un grande impegno nella cura del proprio sito, in particolare per quanto riguarda l’ottimizzazione SEO, ossia la qualità della visibilità di un sito sui motori di ricerca, nello specifico su Google.

Occorre anche dire che spesso un buon lavoro di ottimizzazione potrebbe comunque portare alle cosiddette fluttuazioni del proprio sito. Parliamo di oscillazioni riguardanti il numero di visite, con cifre che possono essere a volte molto basse per alcuni periodi di tempo e altre volte molto alte. Ma cosa determina questo andamento? Quali sono le principali cause che fanno oscillare in questo modo le visite di un sito? Cerchiamo di capirlo in questo articolo.

Cos’è Google Search Console

Prima di andare ad esplorare le principali cause delle fluttuazioni del numero di visite di un sito è indispensabile parlare di Google Search Console, uno strumento utile e irrinunciabile per tenere sotto controllo l’andamento delle pagine web e avere in ogni momento una visione chiara di come il sito di un’azienda venga indicizzato nelle pagine di ricerca di Google. Grazie a questo strumento possiamo avere una panoramica dettagliata dell’andamento del nostro sito web multilingua e intervenire laddove notiamo una fluttuazione verso il basso per quanto riguarda sia il numero di visite sia la posizione della nostra pagina all’interno dei risultati delle ricerche degli utenti.

Detto questo, andiamo a vedere più da vicino le principali cause che determinano le fluttuazioni di un sito e che Google Search Console ci restituisce sotto forma di risultati e grafici.

Fluttuazioni del sito: quando il calo è “fisiologico”

Fluttuazioni del sito: quando il calo è “fisiologico”

Va detto, prima di cominciare ad elencare quali siano i veri motivi di preoccupazione quando notiamo delle fluttuazioni, che queste nello storico di un sito possono essere normali. In molti casi, infatti, occorre ricordare che l’andamento di un sito sui motori di ricerca è quasi sempre soggetto a oscillazioni. Non è quindi sempre un motivo di preoccupazione se il nostro sito in un determinato momento stia generando poche visite: questo può dipendere da molti fattori e, in generale, dal tipo di contenuti ospitati sul sito stesso, così come dai servizi offerti dall’azienda tramite le proprie pagine web.

Per fare un rapido esempio, un’azienda che si occupa di turismo non dovrebbe preoccuparsi se durante un periodo in cui generalmente non si fanno prenotazioni il proprio sito non generi un numero sufficiente di visite, dovrà invece preoccuparsi se questo avviene nel pieno di un periodo di booking.

Altri motivi tecnici

Oltre alle fluttuazioni verso il basso derivanti da fisiologici casi stagionali, ci sono tutta una serie di motivi che possiamo definire più “tecnici” e che determinano un numero minore di visite e una presenza meno costante sui motori di ricerca. Sono tutti problemi risolvibili, anche se è necessario stare attenti che non si verifichino con frequenza.

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Nuova scansione di Google

Può capitare che gli utenti richiedano una nuova scansione di Google Search Console qualora apportino modifiche sostanziali a un sito multilingua, come un rifacimento grafico o dei nuovi sottomenù interni, in questi casi l’operazione non è mai immediata ma può richiedere del tempo per essere effettuata. Sarà normale, durante questo periodo, vedere una diminuzione delle visite in quanto le ricerche più comuni da parte degli utenti restituiranno loro un risultato contenente un collegamento a una vecchia versione della pagina web.

Cambio di dominio o cambio di indicizzazione interna

Quando si cambia il dominio del proprio sito è del tutto normale un periodo durante il quale si assiste a una diminuzione delle visite e questo avviene anche se Google Search Console sta già indicizzando il nuovo dominio. Ma c’è di più, anche cambiare un collegamento interno può generare una diminuzione di visite. Ricordiamo, infatti, che anche le pagine interne di un sito sono sottoposte a scansione da parte di Google Search Console e, se queste cambiano in continuazione, sarà necessario attendere del tempo prima di vederle comparire nuovamente nei principali risultati di ricerca.

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Quando preoccuparsi

Veniamo ora all’argomento principale di questo articolo, ossia le cause di diminuzione delle visite e di fluttuazioni del proprio sito che devono veramente far preoccupare i gestori delle varie pagine web. In questi casi è necessario un intervento repentino per evitare che il calo di visite sia troppo costante nel tempo e generi successivamente problemi molto più complicati da risolvere.

Penalizzazioni da parte di Google

Uno dei casi più ostici da risolvere è quello delle sanzioni da parte di Google. Anche se può sembrare strano utilizzare questo termine, Google effettua sanzioni che si trasformano in un minore numero di visite quando avvengono determinati eventi che sono indice di un comportamento scorretto da parte dei gestori del sito:

  • articoli interamente copiati da un altro sito;

  • link a pagine con pubblicità aggressiva;

  • spam generato dagli utenti.

Penalizzazioni da parte di Google

Altro motivo che può causare un calo di visite è la mancanza degli aggiornamenti del proprio sito. Una pagina web va aggiornata costantemente con contenuti sempre nuovi che diano a Google la possibilità di scansionare periodicamente il sito. È necessario, quindi, non solo immettere testo nuovo e originale ma anche controllare tutti i link presenti all’interno del sito stesso, che potrebbero portare a una pagina non più esistente o con un indirizzo diverso.

Tutti questi fattori determinano un calo di visite poiché Google dà la priorità ad altri siti della concorrenza, che dimostrano invece una grande varietà di contenuti sempre aggiornati. Un sito aggiornato permetterà potenzialmente anche un aumento di visite poiché, ad esempio, potrà offrire contenuti più ricercati dagli utenti in un determinato periodo.

Naturalmente questo varia da settore a settore ma, sempre restando nell’esempio di un sito che si occupa di turismo, avere sempre gli stessi prezzi, le stesse offerte e le stesse località non può che generare un calo di visite. Al contrario, aggiornare le mete disponibili scandagliando il mercato e vedendo quali sono quelle più in voga in un determinato periodo manterrà costante o aumenterà il numero di visitatori all’interno del sito.

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Parole chiave sbagliate

Altro caso in cui bisogna intervenire immediatamente per evitare che un brusco calo di visite porti a risultati molto negativi è relativo all’inserimento di keyword errate. Le parole chiave, in particolare quelle legate alle ricerche più frequenti degli utenti, cambiano di continuo. È una pratica sbagliata quella di lasciare all’interno del proprio sito sempre le stesse o anche di inserirne troppe, tutte azioni penalizzate da Google con un calo di presenza nei motori di ricerca. In questi casi è necessario un lavoro di aggiornamento e di nuova ricerca delle keyword più comuni che dovrà essere fatto con cura.

Conclusioni

Come abbiamo visto, ci sono casi in cui le fluttuazioni non sono un grande problema e che possono essere risolti in breve tempo e altri casi in cui, invece, è necessario preoccuparsi e intervenire il prima possibile. Il consiglio è quello di effettuare costantemente un’analisi su Google Search Console per individuare il più presto possibile eventuali problemi e poter intervenire in tempo per risolverli.