Obiettivo eCommerce: come e perché aprire Partita Iva
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Partita IVA ed eCommerce
Sono sempre di più le persone che oggi decidono di provare ad aprire un proprio business online, venendo prodotti o servizi tramite eCommerce multilingua appositamente realizzato per questo specifico scopo. Ad oggi, acquistare online è un’attività all’ordine del giorno, e avere un eCommerce può essere quindi una buona attività, forse più che possedere un negozio fisico, o comunque un modo per ampliare quest’ultimo e raggiungere sempre più persone.
Se si ha l’obiettivo eCommerce occorre però prima di tutto essere in possesso di Partita Iva per poter svolgere regolarmente il proprio lavoro. Vediamo quindi come e perché aprire Partita Iva per avviare il proprio business tramite eCommerce.
Cos’è una Partita Iva?
Per avere le idee ben chiare è importante partire dalle basi, ovvero comprendere cosa s’intende ogni volta che parliamo di Partita Iva (Imposta sul Valore Aggiunto). Quest’ultima corrisponde a un codice composto da 11 cifre, nel quale le prime 7 stanno ad indicare l’identità del lavoratore autonomo, del libero professionista o dell’azienda al quale appartiene, le 3 cifre successive, invece, indicano un codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate. L’ultima cifra presente nel codice è un semplice termine di controllo per verificare che le prime 10 cifre siano corrette.
Questo codice, che dunque si presenta diverso e personale per ogni lavoratore o azienda, serve a identificare il contribuente permettendogli dunque di lavorare in totale autonomia nel pieno rispetto della legge italiana, emettendo dunque le dovute fatturazioni e versando i contributi allo Stato ai fini previdenziali. In altre parole, la Partita Iva è necessaria per poter svolgere il proprio lavoro autonomo in piena regola, versando un tributo allo Stato calcolato sul valore aggiunto (come indica lo stesso termine IVA) che un prodotto guadagna in ogni fase della sua creazione.
Perché aprire Partita Iva per avviare un eCommerce?
Dopo aver visto in linea generale cos’è una Partita Iva e a cosa serve, entriamo nello specifico di chi necessita della sua apertura per avviare un proprio eCommerce online. La prima domanda che molti si pongono è per quale motivo sia necessario aprire partita Iva per vendere online, e in parte abbiamo già risposto a questa domanda. In Italia, infatti, il commercio elettronico viene considerato al pari del commercio più generale, e come tale necessita dunque di essere regolamentato da specifiche normative.
Da questo ne deriva che, laddove si desideri avviare un’attività eCommerce con criteri di abitualità e continuità, dunque in maniera continuativa e abituale per oltre 30 giorni, sia necessario e obbligatorio aprire Partita Iva e adempiere di conseguenza agli obblighi fiscali previsti. Diverso è invece il discorso se tale attività prevede una durata inferiore ai 30 giorni, poiché in tal caso non vi sarebbe l’obbligo di aprire Partita Iva poiché si tratterebbe solamente di prestazione occasionale.
L’apertura della Partita Iva secondo le attuali norme italiane non è soggetta al guadagno di un’attività, ma alla frequenza con la quale quest’ultima viene svolta. Ricordiamo che, al superamento dei 5.000 lordi euro annuali, è necessario scriversi alla Gestione separata dell’INPS e versare di conseguenza i contributi previdenziali. Tuttavia, se in un anno il proprio lavoro presenta una durata inferiore ai 30 giorni non è necessaria la Partita Iva.
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Come aprire partita Iva per eCommerce
Passiamo ora al concreto cercando dunque di capire come aprire Partita iva per poter avviare un proprio eCommerce online.
Regimi fiscali per Partita Iva
Prima di tutto occorre sapere che attualmente vi sono tre tipologie diverse di regimi fiscali, ognuno con proprie caratteristiche e criteri precisi per potervi appartenere. Questi regimi sono il regime ordinario, il regime semplificato e il regime forfettario.
Il regime ordinario è attualmente il più classico, e viene utilizzato in particolar modo da professionisti, aziende e imprese che superano annualmente i 400 mila euro per prestazioni di servizi, e i 700 mila euro per altre attività. Cifre importanti che in genere difficilmente riguardano un semplice eCommerce, ma più che altro società per azioni (ovvero S.P.A.), società a responsabilità limitata (S.R.L.) e cooperative. Tale regime prevede una tassazione progressiva in base alla fascia di reddito, e vari adempimenti fiscali obbligatori. Allo stesso tempo permette anche di scaricare diverse spese, accedere a incentivi, detrazioni e bonus. Il calcolo del reddito imponibile in questo regime è dato dal fatturato al quale vengono tolti i costi deducibili.
Il regime semplificato, invece, viene utilizzato da chi a livello di guadagni rimane al di sotto dei limiti di fatturato indicati appunto in precedenza. Dunque, è particolarmente indicato a persone o imprese con attività minori con una sensibile riduzione anche della stessa burocrazia. In questo regime, infatti, si hanno alcuni obblighi in meno e permette di usufruire di costi inferiori per la stessa gestione contabile.
Infine, passiamo al regime forfettario, indubbiamente il più vantaggioso del panorama attuale. Si tratta di un’opzione molto favorevole per piccole imprese e liberi professionisti, soprattutto nel momento in cui si apre una propria attività per la prima volta. Questo regime agevolato consente infatti di non dover pagare l’Irpef ma un’imposta agevolata del 15% o del 5% (quest’ultima per i primi 5 anni per chi apre una nuova attività). Tale regime, però, per potervi accedere, richiede dei requisiti ben precisi:
Le spese per lavoro accessorio, collaboratori e dipendenti non superano i 20 mila euro lordi.
I guadagni e i redditi annuali non superano i 65 mila euro.
I redditi da lavoro dipendente, assimilati e pensioni non superano i 30 mila euro lordi.
Se si è in possesso di tali requisiti, e non si rientra in altre cause di esclusione, è dunque possibile accedere al regime forfettario, che per un’attività di eCommerce è indubbiamente quello maggiormente consigliato e favorevole. Con questo regime è possibile accedere a diversi vantaggi, esoneri e semplificazioni.
Dicono di noi:
Aprire Partita Iva in regime forfettario per eCommerce
Prendendo dunque come riferimento il regime forfettario, quello maggiormente indicato per chi desidera aprire un proprio eCommerce (anche se la procedura anche per gli altri non cambia) vediamo le operazioni da eseguire per aprire concretamente Partita Iva. L’apertura della Partita Iva è gratuita, ma nel momento in cui si decide di affidarsi a un commercialista che si occupi di tutta la parte burocratica (operazione consigliata) è bene considerare i costi di tale servizio che possono variare da professionista a professionista.
Chi desidera invece fare da sé, non vedrà alcun costo per l’apertura di Partita Iva. In questo caso occorre presentare gli appositi moduli per l’apertura della Partita Iva alla sede competente dell’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall’inizio della propria attività commerciale. In questo modo, l’amministrazione fiscale può assegnare al lavoratore autonomo il proprio codice a 11 cifre visto in precedenza.
In particolare, i modelli dei moduli di riferimento sono li AA9/12 o AA7/10, all’interno dei quali è necessario inserire tutti i propri dati compreso il codice ATECO scelto. Si tratta di un codice per la classificazione della propria attività economica messo a disposizione dall’Istat. In altre parole, si tratta di un codice che identifica il tipo di lavoro che si va a svolgere, e che dunque deve essere scelto con attenzione affinché corrisponda veramente alla propria attività. Comunicare il proprio codice ATECO è fondamentale affinché ciascuna attività possa essere classificata ai fini statistici, fiscali e contributivi. Compilati e consegnati i moduli all’Agenzia delle Entrate non rimane che attendere il proprio codice per la Partita Iva e svolgere poi la propria attività facendo attenzione agli adempimenti e a tutti gli obblighi previsti.