SEO: lo studio dei competitor del mercato di riferimento

Seo : lo studio dei competitor

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SEO e studio dei competitor

Una strategia SEO non si basa solo su regole teoriche da applicare a ogni sito, anzi deve diventare molto elastica quando si appresta a fare una valutazione dei competitor del tuo mercato. L’analisi dei risultati che ottiene di chi lavora nel tuo stesso ramo è un elemento che troppo spesso viene sottovalutato. Quanto meno dagli imprenditori, che tendono a essere – giustamente – più concentrati sulla propria offerta.

In realtà lo studio del mercato di riferimento non ha lo scopo di copiare i competitor o porsi in competizione nell’offerta dei propri servizi, bensì quella di differenziarsi. E se possibile imparare dagli errori altrui, nonché dai propri, che è sempre una buona lezione da tenere a mente.

Sicuramente un buon consulente SEO conosce l’importanza di questo studio, e sarà una delle prima cose che metterà in atto al momento di dare vita alla vostra strategia di marketing. Una prima analisi comunque può sempre farla l’imprenditore stesso, che senza alcun dubbio avrà idea di quali sono i suoi competitor più pericolosi.

Mercato di riferimento e scelta delle keyword

Quando si parla di studio dei competitor in ottica analisi SEO ovviamente si intende l’analisi della ottimizzazione dei siti e del brand dei tuoi concorrenti sul web; la valutazione di altre voci, come il rapporto con i clienti o la qualità dei prodotti, afferiscono ad altri settori della strategia imprenditoriale.

Quindi, una volta di più, si parte dalle keyword. Dire che la SEO si basa sull’individuazione delle keyword più utilizzate relativamente a un settore è un po’ riduttivo. E per certe strategie, rischia addirittura di essere sbagliato. Senza alcun dubbio, l’individuazione delle parole chiave su cui costruire una strategia di web marketing basata sulla SEO è un passaggio fondamentale e delicato; ma non può prescindere da altri fattori.

Il primo fra questi è, appunto, lo studio dei competitor diretti: che parole usano, come e con che risultati. Un altro aspetto importante è fare un bilancio accurato fra i termini con il più alto volume di ricerca, quindi inflazionati, e termini più specifici per la tua attività, ma non così usati.

Vediamo questi punti più nel dettaglio

SEO e studio dei competitor​

Competitor SEO, chi sono?

La prima cosa da fare è individuare da chi è composta la platea dei tuoi concorrenti. Siamo sul web, quindi la definizione di competitor è leggermente diversa da quella che si usa nel mondo reale. In generale, i competitor sono coloro che propongono servizi o prodotti perfettamente sovrapponibili ai tuoi. Sul web, in ottica ottimizzazione SEO, la definizione cambia leggermente; in questo caso i competitor diretti sono coloro che usano le stesse parole chiave per posizionarsi.

E’ evidente che molto spesso le due categorie si sovrappongono, o comunque hanno molto in comune, ma è un dettaglio da tenere ben presente. Facciamo un esempio concreto. Se sei un avvocato dei diritto di famiglia e divorzista, i tuoi concorrenti diretti nel mondo reale saranno gli avvocati  della tua zona che operano in quel ramo. Sul web invece sono i professionisti che usano le tue stesse keyword per farsi trovare. Quindi ti sconterai con chi si propone come “avvocato diritto di famiglia” o “avvocato divorzista”, se hai scelto queste keyword; meno con chi sceglie di usare keyword come “sostegno alle coppie separate” per esempio, anche se in realtà fate lo stesso lavoro.

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Studio dei competitor in ottica SEO

Ci sono diversi strumenti online che possono aiutarti nel raggiungere questo obiettivo; sono tool che ti permettono di individuare le parole chiave utilizzate da certi siti e vedere le varie statistiche inerenti. Fondamentalmente, devi solo inserire il dominio dei tuoi concorrenti diretti e appariranno le keyword; potrai così valutare i volumi di ricerca ma anche i coefficiente di difficoltà. Infine, ti sarà possibile creare una classifica dei siti che hai analizzato il base alla loro ottimizzazione; insomma potrai capire quali sono i competitor più pericolosi in assoluto, e quelli che sono più vicino a te come visibilità.

Tutte queste informazioni sono fondamentali per poter creare una strategia di posizionamento SEO che ti permetta di posizionarti in buona posizione nella SERP, la lista di siti che i motori di ricerca presentano all’utente in risposta alla sua domanda.

Riuscire a trovarsi in una posizione migliore rispetto a un competitor diretto in base a una ricerca per keyword legate al tuo mercato, può essere più vantaggioso che comparire al primo o al secondo posto su parole chiave che non rispecchiano perfettamente la tua offerta commerciale.

Come studiare i dati

I siti che permettono di avere questi dati sono spesso a pagamento, dato che si trattai di strumenti di lavoro. Un SEO specialist probabilmente vi ha già accesso, considerandoli parte integrante della sua strumentazione. Questo comunque non è il solo motivo per cui vale la pena rivolgersi a un esperto del settore. In realtà, anche avendo in mano i dati, non è sempre facile farne la giusta analisi in modo autonomo e creare una strategia.

SEO e studio dei dati sui competitor​

Keyword e volume di ricerca

Chi muove i primi passi nel mondo della SEO, magari cercando di ottimizzare da solo il proprio sito, compie spesso un errore diffuso: scegliere immediatamente le keyord con il maggiore volume di ricerca. Ovvero, le più utilizzate. Questo può sembrare una buona strategia, dato che sono i termini o le frasi che gli utenti usano più frequentemente. Ma c’è un altro elemento di cu tenere conto: sono quelle su cui tutti i siti puntano, quindi, la competitività è altissima.

Facciamo un esempio concreto: se vendi gadget personalizzati, sicuramente la keyword “borracce online” sarà di tuo interesse. Molto difficilmente però riuscirai a inserirti nella SERP prima di Amazon o delle grandi catene di vendita, per non parlare delle inserzioni a pagamento di aziende che hanno notevoli risorse economiche per fare advertisng. Quelle risorse che chi ha un piccolo ecommerce appena avviato non ha.

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Come fare allora? Meglio rinunciare alle keyword troppo ricercate, e puntare su altre più specifiche. Potrebbe essere “gadget da personalizzare” o “prodotti con il logo dell’azienda”. Certo non devono avere un volume di ricerca troppo basso, oppure il rischio è che il tuo sito sia al primo posto di una SERP per la quale nessuno fa ricerche.

Per questo parlavamo di un equilibrio delicato. Una ricerca da affidare senza dubbio a esperti del settore SEO ed ottimizzazione sito web